Papa Bonifacio VIII celebrò il primo Giubileo della storia cristiana nel 1300 indicando come luoghi di pellegrinaggio le Basiliche di S. Pietro e di S. Paolo sorte sulle tombe degli apostoli. Nove decenni più tardi, durante il pontificato di Bonifacio IX (1389-1404), furono celebrati due giubilei (1390 e 1400) e aggiunte altre due basiliche da visitare per ottenere l’indulgenza plenaria, quella di S. Giovanni in Laterano e quella di S. Maria Maggiore.
A quest’ultima è legata una bella leggenda che ancor oggi si ricorda con una solenne cerimonia.
Si narra che S. Liberio Papa (352-366), una notte di agosto del 358 d. C., fece un sogno piuttosto singolare: la Madonna chiedeva la costruzione di una chiesa sulla sommità del Colle Esquilino, una straordinaria nevicata estiva avrebbe segnalato il luogo. La stessa situazione fu sognata anche da una coppia di nobili romani molto devoti. Al loro risveglio il Papa e il patrizio Giovanni constatarono che l’area indicata dalla Vergine era effettivamente coperta di neve. Papa Liberio ordinò immediatamente l’inizio della costruzione e la nobile coppia finanziò la realizzazione donando tutte le sue ricchezze.
La basilica fu dunque chiamata S. Maria della Neve o Liberiana in omaggio al Santo Padre; più tardi, studi approfonditi rivelarono che quella chiesa doveva trovarsi nel pressi dell’attuale, ma non esattamente in quel punto. Fu infatti S. Sisto III Papa (432-440) che fondò la basilica che oggi conosciamo consacrandola alla Madre di Dio, facendo così sorgere S. Maria Maggiore.
Ogni anno il 5 agosto, all’interno della chiesa, in ricordo del prodigio della neve, vengono fatti scendere centinaia e centinaia di petali bianchi dalla cupola della Cappella Paolina; all’esterno invece si può assistere a un’abbondante nevicata artificiale accompagnata da uno spettacolo di suoni e luci.
Sulla piazza, a pochi passi dalla facciata della basilica, è sistemata la Colonna della Pace voluta da Papa Paolo V all’inizio del Seicento.
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