La capitale francese dal 15 aprile al 12 novembre di quell’anno ospita l’Esposizione Universale, superando la quota di 50 milioni di visitatori (solo nel 1970 a Osaka e nel 2010 a Shangai fecero altrettanto). Sono mesi in cui Parigi si trasforma in cuore pulsante non più solo europeo ma ‘globale’. Per l’occasione, vengono messi in mostra i più recenti ritrovati della scienza e della tecnica, come l’elettricità e il cinematografo, messo a punto dai fratelli Lumière. Sempre all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900 arrivano delegazioni di artisti performer da ogni parte del mondo con le loro pratiche ammirate, studiate e poi ritratte dai più famosi artisti del tempo: dalle danze popolari regionali come la delegazione cambogiana agli spettacoli di cabaret o a singoli ballerini e acrobati.
Un’atmosfera unica e irripetibile, spiazzante, vissuta in pieno anche dal parigino Auguste Rodin, che a quell’epoca aveva 60 anni ed era al sommo della sua carriera artistica.
Rodin – cercò sempre nelle sue opere di tradurre la vita del corpo, i suoi movimenti, la sua energia e le sue espressioni – rimane letteralmente affascinato da queste espressioni di danza nella sua dinamicità, fonte inesauribile di interesse e approfondimento.
Rodin dedica a questa passione una serie di opere che sono ancora oggi testimonianza di un lavoro senza precedenti, dove la ‘liberazione del movimento’ è il concetto su cui ruota un intero ripensamento della visione plastica del corpo umano nell’artista. Nasce l’insieme di sculture sperimentali e disegni noto come Mouvements de danse, realizzato nel 1911, che rappresenta l’estrema sintesi sulla danza.
La mostra che il Mudec presenta al pubblico Rodin e la danza, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e che vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte, è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere; racconta attraverso un progetto espositivo e originale il fascino che la danza ebbe sul genio artistico di Auguste Rodin. La danza fu musa ispiratrice per l’artista.
In collaborazione con il Museo Rodin, il Mudec espone in serie per la prima volta in Italia quindici statuine di danzatrici dedicate dall’artista francese a Movimenti di danza. Quattordici provengono infatti dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, verrà affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
La mostra diventa inoltre l’occasione per confrontare le statuette con una selezione di diciassette disegni dell’artista e cinque fotografie, provenienti dalla stessa collezione.
Insieme a questa raccolta, che rappresenta il focus della prima sezione del percorso, incentrato tutto sull’artista e lo studio dei movimenti che rappresentano la danza ‘occidentale’ come massima espressione corporea, il fascino che Rodin nutrì per la danza sarà illustrato anche dal racconto dei suoi incontri con i più grandi ballerini dell’epoca, come Isadora Duncan, Loïe Fuller, le danzatrici del balletto reale cambogiano, la danzatrice giapponese Hanako.
Il secondo tema della mostra: il rapporto che Rodin ebbe con la cultura extraeuropea del sud-est asiatico, in particolare con la danza cambogiana e la contaminazione tra arte occidentale e sud-est asiatico in ambito e teatrale nonché l’influenza che questa ebbe su un sostanziale ripensamento del concetto di corpo in movimento all’interno della sua personalissima ricerca artistica. Nelle sale sarà dunque possibile ammirare una selezione di oggetti provenienti da collezioni museali etnoantropologiche italiane (stampe, sculture di piccole dimensioni, strumenti musicali, marionette e ombre), ormai una costante dei progetti espositivi che il MUDEC crea ad hoc per il suo pubblico. Il racconto è poi completato attraverso testimonianze video, estratti di film e di documentari sia riferiti alle danzatrici che Rodin incontrò durante la sua vita e la sua carriera, sia legati alla cultura cambogiana e le sue danze.
Le coreografie di danza contemporanea che a lui ancora oggi si ispirano. È questo il terzo tema del percorso espositivo: un confronto visivo unico tra i balletti moderni e la loro ispirazione scolpita.
La mostra diventa l’occasione per fare un viaggio nel mondo della danza attraverso una selezione video riferita alla coreografia contemporanea e ad artisti coreografi che hanno tratto ispirazione da Rodin per le loro rappresentazioni. Il dialogo continuo tra le sculture di Rodin e l’apparato multimediale e digitale creano un costante gioco di rimandi visivi.
L’allestimento, dello studio di design Dotdotdot, trasforma le stanze del museo in un ambiente teatrale, in cui quinte sceniche, si alternano a pannelli di cartongesso grezzo e video proiezioni, andando a costruire un dialogo poetico con le opere che si conclude con un’installazione interattiva, dove il visitatore è protagonista.
Rodin e la danza Luogo MUDEC Via Tortona 56, Milano Quando 25 ottobre 2023 – 10 marzo 2024 Orario apertura Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30 Biglietti Intero € 16 | Ridotto € 14 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.