Era il 1613 quando Papa Paolo V Borghese (1552-1621) incaricò l’architetto ticinese Carlo Maderno di innalzare una colonna sulla piazza antistante la facciata della Basilica di S. Maria Maggiore allo scopo di creare un sostegno per la statua della Vergine che sarebbe poi stata posta alla sommità.
Fu scelta una colonna risalente al 74 d.C. (Regno di Vespasiano), unica superstite tra le otto del Tempio della Pace ai Fori Imperiali; chiamata appunto della Pace, ha un elegante fusto scanalato in marmo porino (detto anche grechetto) con capitello corinzio.
Il trasferimento e i lavori di sistemazione furono eseguiti nell’arco di un solo anno con grande soddisfazione del Papa che fece doni a tutti gli operai dell’impresa.
Maderno concepì un alto basamento di travertino agli angoli del quale pose aquile e draghi in bronzo a riferimento dello stemma della famiglia Borghese, sulla sommità collocò la statua, anch’essa in bronzo, della Vergine con Bambino ideata dallo scultore parigino Guillaume Berthélot, in quel periodo molto attivo a Roma, e realizzata dalla fonderia romana di Orazio Censore.
Un anno più tardi, nel 1615, lo stesso Maderno si occupò della bella fontana addossata al basamento della colonna, alimentata da un ramo dell’Acquedotto Felice.
Nell’Ottocento, probabilmente per ragioni di viabilità, fu modificato l’aspetto originale più imponente e scenografico rispetto a quello attuale, ma nonostante l’eliminazione di particolari significativi, la fontana conserva un equilibrio e una grazia che ne fanno un piacevole luogo di ritrovo.
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